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Storia

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Nel giugno del 2013 donne e uomini di varie professioni, età e provenienze hanno deciso di dar vita ad una associazione per contrastare la violenza sulle donne e il femminicidio. Isolina e… è nata dall’esigenza di dire BASTA! Di aprire un dibattito nella società civile per un cambiamento culturale che intervenga alle radici da cui questo fenomeno prende origine; radici profonde che mettono in gioco comportamenti, linguaggi , ruoli e stereotipi di un Paese che ancora non rispetta in pieno la libertà di scelta e di vita delle donne.
Abbiamo scelto di essere un’associazione anche per poterci costituire parte civile nei processi di donne che subiscono violenza, come nel caso dell’avvocato veronese Ciccolini che ha ucciso la sua ex fidanzata Lucia Bellucci e di Sganzerla, il commercialista di Cerea che ha accoltellato Laura Roveri che fortunatamente si è salvata.

Siamo convinti che questi non siano episodi casuali o casi privati, ma che ci riguardano tutti come cittadini e cittadine, perchè tutti veniamo offesi quando si offende la vita di una donna.

Isolina e… si è presentata alla città di Verona con Dacia Maraini il 13 ottobre del 2013, ha subito avuto l’attenzione di giornali e media, è stata invitata a partecipare allo spettacolo di Serena Dandini “Ferite a morte” al Teatro Romano e alle iniziative dell’amministrazione comunale per il 25 novembre e l’8 marzo.

Ma soprattutto ha ricevuto inviti per incontrare scuole, associazioni, gruppi culturali in città e in provincia per parlare di questa drammatica emergenza.
E da subito ha chiesto ed ottenuto un incontro con il comune di Torino che promuove un progetto di educazione alla differenza per prendere delle idee da portare anche a Verona.

Isolina e… insieme a Telefono Rosa, ha richiesto di partecipare alla tavola provinciale contro la violenza domestica, e si propone di sollecitare l’attuazione di un “protocollo rosa” che coinvolga tutte le istanze che si occupano di violenza sulle donne, dal Pronto Soccorso, ai servizi sociali e alle associazioni, alle Forze dell’ordine e alla magistratura.

Siamo già oltre 600 soci e socie, e vogliamo essere sempre di più per impegnarci e contare in modo che concretamente le cose cambino. Sono importanti le buone leggi e interventi efficaci di cura, ma la prevenzione vera è sconfiggere questa cultura della violenza e far apprendere a bambini e bambine, ragazze e ragazzi, una cultura del rispetto delle differenze, della parità fra uomini e donne. Attraverso la critica di stereotipi di genere e la proposta di nuovi modelli di identità maschile e femminile liberi da preconcetti.